Sono passati quasi diciotto mesi dall’entrata in vigore del D.Lgs. 36/2023, il cosiddetto Nuovo Codice degli Appalti, che ha imposto a Enti e stazioni appaltanti la digitalizzazione integrale dei contratti pubblici. Questa normativa ha trasformato in modo significativo le modalità operative, rendendo obbligatoria la gestione digitale dell’intero ciclo di vita dei contratti. Tuttavia, a distanza di tempo, la realtà sul territorio evidenzia un’applicazione non uniforme e un’adozione ancora parziale delle nuove disposizioni.
Nonostante le complessità evidenti, sia normative che dell'ecosistema digitale nazionale, non cogliere appieno l’opportunità della digitalizzazione, restando ancorati a logiche operative frammentate e obsolete, significa rinunciare ad affrontare i problemi, anche i più urgenti.
Ecco perché nel suo articolo il nostro Marco Galetti, Responsabile Area Appalti e Contratti, propone un cambio di prospettiva, argomentando come e perché le Piattaforme di Approvvigionamento Digitale (PAD) certificate risolvono i problemi.