Modena ha intrapreso un percorso ambizioso: trasformare il concetto di Smart City in qualcosa di concreto e innovativo, puntando sulla valorizzazione dei dati. Sebbene l’Ente fosse già dotato di una piattaforma open data, la crescente complessità nella gestione delle informazioni richiedeva la necessità di un cambiamento. Oltre ai tradizionali dati alfanumerici – come quelli demografici o legati ai lavori pubblici – erano emerse infatti, nel tempo, nuove fonti: dati geo-referenziati provenienti da sensori ambientali, dispositivi per il monitoraggio del traffico e sistemi di illuminazione intelligente distribuiti in città.
La gestione dei dati aperti, limitata e frammentata, era ancora affidata a sistemi legacy. I dati, difficilmente censibili, venivano integrati in misura ridotta, e mancava un’infrastruttura in grado di trasformarli in open data utili e anonimizzati. Per questo l’amministrazione ha scelto di dotarsi di un sistema più evoluto, capace di trattare con efficienza sia dati alfanumerici che geo-referenziati, e governare quelli provenienti dalla sensoristica IoT presente sul territorio.
Il percorso è partito innanzitutto da una ricognizione e formazione interna, guidata dal Settore Smart City, allo scopo di individuare, creare o completare i dataset da pubblicare. Il coinvolgimento del personale dell’Ente è stato un fattore fondamentale per il successo del progetto, perché non ha soltanto permesso a tutti i settori coinvolti di comprendere il valore di pubblicare dati aperti, ma ha anche avuto impatti positivi sulla data governance.
Il nuovo portale è stato costruito su un’architettura capace di gestire in modo flessibile e scalabile l’intero ecosistema informativo cittadino. Al centro del progetto, due priorità, garantire la qualità dei dati e assicurare la loro confrontabilità, combinate a un approccio competente e rigoroso all’integrazione, interoperabilità e conformità agli standard nazionali ed europei.
Fondamentale componente tecnologica, per alimentare il portale, è il Data Catalogue, lo strumento di data governance della suite Next (CiviliaNext e GeoNext), che facilita per gli Enti la catalogazione e l’esposizione dei dati tramite API e servizi standard.
L’integrazione nativa con i sistemi informativi della Regione Emilia-Romagna consente l’harvesting automatico dei dati – sia alfanumerici che geografici – verso i cataloghi nazionali AgID (dati.gov.it e geodati.gov.it) e quello europeo (data.europa.eu).
L’adozione della nuova piattaforma open data ha facilitato una maggiore apertura verso la cittadinanza ma ha anche abilitato una trasformazione culturale interna, orientata alla valorizzazione del dato come patrimonio comune.
Il nuovo portale, e soprattutto l’importante lavoro di formazione e condivisione svolto per la sua realizzazione, ha dato vita a una conoscenza trasversale, condivisa tra le varie aree funzionali dell’Ente, e ha favorito l’adozione di un approccio data-driven nella gestione delle attività.
La raccolta dei dati è stata estesa anche oltre i confini comunali, favorendo la costruzione e pubblicazione di dataset sempre più aggiornati e dinamici, spesso disponibili in tempo reale. I cittadini possono oggi accedere facilmente alle informazioni, suddivise per aree tematiche: ambiente, salute, trasporti, energia, cultura, economia, governo, popolazione, tra le altre. Oggi alcuni di questi dataset trovano applicazione in diversi ambiti, dalla ricerca universitaria allo sviluppo imprenditoriale locale, generando nuovo valore.
Questa nuova accessibilità ha rafforzato il legame tra amministrazione e cittadinanza, rispondendo alla crescente domanda di trasparenza, partecipazione e collaborazione, in linea con i principi della digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni.