L’Italia accelera sulla strategia di digitalizzazione del Paese andando a toccare anche il tema della sanità.
Secondo lo studio “Le condizioni per lo sviluppo della Sanità Digitale: scenari Italia-UE a confronto”, realizzato da Censis e Centro studi ImpresaLavoro, la spesa Ict italiana è ancora molto lontana dalla media europea: nel 2015 è stata pari all’1,2% della spesa sanitaria pubblica, rispetto al resto della media UE che è compresa fra il 2 e il 3%, con punte vicine al 4%.
Il patto per la sanità digitale, ora al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, ha un duplice obiettivo: adeguarsi agli standard europei e innovare il sistema sanitario nazionale attraverso le opportunità offerte dal digitale, per renderlo più trasparente, efficiente e sostenibile.
I risparmi attesi alla fine dell’implementazione del nuovo sistema sono stimati in una forbice che va tra gli 8 e i 10 miliardi di Euro.
Tra le priorità del progetto i servizi di telesalute e continuità assistenziale, teleconsulto e telerefertazione, telediagnosi e telemonitoraggio. Obiettivo finale arrivare alla realizzazione del fascicolo sanitario elettronico, della cartella clinica elettronica ospedaliera e ottimizzare la gestione logistica del farmaco.